L’ odore della terra smossa
dell’ erba
che viene dai primordi della vita
e mi scende nell’anima
l’odore dell’inverno
tra le ruvide coperte
calde del braciere
sotto un tetto basso
e sopra un mare che fa naufragare
Miraggi
la notte scrivo
sui quaderni
il giorno sui muri
solo così
posso raggiungere me stesso
l’ odore dell’ inchiostro
sull’umida carta
sulla calce delle pareti
è parte di quello del mio corpo
dopo un giorno di lavoro sulla terra
Con l’abbraccio
al grembo dell’ l’Amore
nella notte nuziale 1
ascolto il vento
che con fragore
sferra la casa
sferra il pensiero il sonno
gli alberi e la scogliera
il campo delle vigne
sferra ogni parte di me
ogni parola che scrivo
la pioggia
sembra sfondare i muri
e spaccare i vetri
la casa soffre e resiste
una casa
non può essere finita
altrimenti saremmo tutti morti
ascolto gli Dei
e in quest’ordine
faccio il giro del mondo
Qui, come un bambino
ai tempi di Cnosso
con l’anima selvaggia
ebbi subito un privilegio
essere veramente libero
è avere profonde radici
Ogni notte mi addormento
fedele ai miei sogni
al mio immaginario
pensando di essere
in una terra
dall’ indole vergine
e solitaria di pietre
Lontana
1 da Novalis, Inni alla notte