L’isola, il mare, la salsedine, la terra dura e bruciata dal sole, come la gente che popola gli arcipelaghi disseminati come perle lungo il Mediterraneo.
Antonio De Luca, poeta ponzese, riesce quasi a far sentire sulla pelle l’aria e la magia di Ponza.
Fa respirare a pieni polmoni quella cultura così affascinante che permea le isole e le coste del mare nostrum.
Millenni di storia condensati in pochi versi, appena scritti, quelli che riceviamo e con piacere pubblichiamo:
Stirpe Mediterranea
sono Isole native di Dei
dove il sole è cocente
e gli alberi
danno resina selvatica
la vite
corre lungo il mare
sopra una rupe
di terra pietrosa
la casa delle stagioni
con giardini di fico
ulivi e il forte gelso
il legno della prua
di Leucotea
che taglia le onde
martoriato di amore
sta il figlio
del vecchio Laerte
l’abbraccio salmastro
il tempo che resta
la felicità sola
l’insubordinazione
la strada la strada
verso la casa del padre
mentre le Muse cantano a turno con splendida voce1
Da Omero, Odissea
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