Cronache mediterranee
le vigne pietrose
ai lidi
di mari di Sibille
le selve
la vita delle bisce
e delle Muse
la vita contadina
la memoria lunga
dove vivo
amo veder crescere
la giovane vite
e i pomodori
rossi arrampicarsi
tra le canne
le strade del ritorno
la perdita il rimpianto
sento
il tempo disperato
un valigia di cose
i solitari scogli
della decadente età
la bellezza senza tempo
le vertigini
il lamento di un coro greco
l’uva matura
all’ombrata quiete
di un muro a secco
dove scrivere
dirsi quanto di più
il mare è attesa
che addosso
mi strania
è generoso
di relitti
da chissà quando
e poi tutto
quello che persi
un paese fatto solo di poeti
quelli
che del viaggio
hanno troppo da raccontare
hanno sparigliato
le rotte
dimenticato la ragione
È Itaca la nave
che mi prese
la nave che naufrago’