Un baule pieno di pietre
A Tangeri
terra senza frontiere
estrema tra due mari
le vite sono al margine
La città mi accoglie
sogno da sveglio
parlo della vita
cosa ne faccio
vivo su per la kasbah
tra le pietre pagane
a cercare la memoria
a entrare nella terra
nel cuore delle parole
Sui davanzali delle finestre
si fermano gli uccelli migratori
i vetri sono rotte
nostalgie di passaggi
vedo palme e barche
cortili in fiore
sento la vita all’ombra
di una luce luminosa
una donna danza
timida e apollinea
rasenta il bianco delle case
avrei voluto baciarla
innamorarsi è un’arte
chi non può, finge.
i bambini sulle strade
stanno a piedi nudi
agiscono nella memoria
hanno il corpo di cielo
il paradiso sta sulla terra ( Matisse)
il tempo
dell’innocenza
è la sacra natura
la mia terra il cielo e la casa
l’opera non finita
Nel viaggio
i muri e le strade
intuiscono il destino
un mucchio di pietre
come voglio le cose
uniche e assolute