Esperimenti sul colore
…Ho anche fotografato muri domestici a calce e a muffa sui quali le intemperie, la salsedine e l’incuria dell’uomo hanno disegnato crepe e graffiti.
Alcune di queste immagini mi catapultavano davanti alle emozioni della New York di Pollock, di Mondrian o alle stesse linee dei paesaggi di Hopper…
…Ho fotografato fratture e graffiti casuali sui muri di città ricche e di paesi disabitati, pensando al grande Burri o allo stesso Fontana
E poi ho fotografato le strutture e le macchine abbandonate dall’uomo; le fioriture della ruggine su di esse…
“Ci sono paesaggi che reclamano una storia” (Wim Wenders): è scritto a mano a margine di questa foto, nell’album che le contiene
Traliccio contorto alla Miniera. Della natura violata e delle fragili opere dell’uomo, questo rimane: due solitudini
Ho ritrovato, dentro queste foto, il mio amore per l’arte contemporanea che continua a suscitarmi emozioni… E domande sull’esistenza dell’uomo, sui suoi limiti, sul suo sublime camminare.
Ci ho anche rivisto il senso del tempo; che gioca con le opere dell’uomo… Come i suoi colori – la ruggine, la polvere, le incrostazioni – sommandosi alle instabili intenzioni umane, creano una cosa nuova, che non c’era prima.
Infine, guardando a distanza di tempo le mie stesse foto, mi par ora di intendere che la mia espressione fotografica si ispira ad una estetica surrealista, come del resto lo stesso mio linguaggio poetico…
Se da qui avrò fatto nascere emozioni e pensieri, dall’occhio alla mente di chi le guarda, ne sarà valsa la pena…