Fernando Coloane Marques de Sá-Carneiro

Dal tetto del suo rifugio
dove stanno ancora gli Dei
e le illusioni immortali
e dove l’ordine è rotto

i suoi pensieri stanno
severi e inquieti

una casa isolata
sopra una scogliera
con i cani d’inverno
guarda sul mare
i leviatani passare

e le nuvole nere di tuoni
che si contendono il cielo
sopra di lui

non gli sono indifferenti
gli uccelli di passo
la luna intravista
le voci degli imprevisti
la luce del faro
fin dove trascina gli umani

scruta le stelle
e le lontananze
i lampi e la pioggia
il mare che si alza
in frangenti
e cambia le cose
ovunque si abbatte

è un uomo libero
non compete
crede nel sudore della terra

scrive versi sui muri
scrive come vive
beve l’indomabile vino
e uccide per vivere

nulla sta alla ragione
nel desiderio di tempesta
il suo voler essere niente

esiste solo l’origine
il viaggio
il rimescolamento del Caos
e dove Eros dà il principio

E quando vorrai
perché ti senti persa
hai camminato tanto
lui sta li

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