Riceviamo e con piacere pubblichiamo i nuovi versi scritti dal poeta ponzese Antonio De Luca, che ancora una volta esprime il disagio dell’uomo di cultura davanti alla deriva della società odierna e l’unica consolazione data dalla letteratura.
Nell’ultima poesia di De Luca traspare inoltre, come sempre, il forte attaccamento alla terra e alla sua isola, Ponza, alla casa isolana da sempre suo rifugio e a quel Mediterraneo che la circonda.
Non è questo il mio nome
che ci faccio qui
ad essere sorvegliato
in questo mondo conosciuto
in questa ragion d’essere
chi mi chiama
non è questo il mio nome
non sono io
io divenni un altro
e un altro ancora
A questi giorni
ho ridato gli Dei
a questo spazio reale
i tanti di me
mi prendo
il tempo e la materia
l’idea è la vita stessa
la casa dell’infanzia
mai la lasciai
sto su questa terra
a ipotizzare
con chi e per chi
se poi tutto svanisce
e Nulla è
la mia attività unica
è sognare
sperare e illudermi
un’isola come ossessione
tra Demoni e Amore
scrivere poesie
quanto basta per vivere
nella solitudine
il volontario esilio
tra città letterarie
a testimoniare di esistere
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