Gianni Silvestri in basso a sinistra con Bernardo Bertolucci, Debra Winger e Vittorio Storaro
Gianni Silvestri, mio amico e mentore. Anche lui fu uno dei protagonisti della nascita dell’Winspeare Club negli anni 70. Mi riteneva un esteta bohémien, in poesia un surrealista mediterraneo. Gianni fu un grande artista, persona elegante in ogni aspetto della sua vita dall’animo aperto e buono, un uomo di qualità superiore, forse l’uomo di Ponza più illustre, stimatissimo e amato nel suo mondo. Per me Gianni è stato e rimane punto di riferimento nel mondo di un arte, nutrimento della mia esistenza. Gianni Silvestri inizia a lavorare nel cinema con Giuseppe Patroni Griffi nel film “Metti una sera a cena” come costumista. Nel teatro ha realizzato bozzetti e disegni anche per Luchino Visconti. Ma è con Bernardo Bertolucci che ha una lunga collaborazione, Novecento, La luna, La tragedia di un uomo ridicolo e nell’Ultimo Imperatore fu scenografo con Oscar e ultimo lavoro Il tè nel deserto, dal libro di Paul Bowles. Anche con il grande Costantin Costa Gravas collaborò nei film, Un cuore semplice, Luna di miele in tre e Anna K.
Nell’anno della morte, al Festival di Spoleto, Bernardo Bertolucci gli dedicò una retrospettiva dei suoi lavori e della sua arte.
Grazie Gianni per sempre.
Dopo il mio viaggio a Tangeri dove ho alloggiato all’Hotel Continental, luogo di partenza di quelli del Thè nel deserto, e sul porto dell’arrivo di Debra Winger e John Malkovich ho girovagato come se ancora tutto fosse immobile a quegli anni, ma la città è cambiata e tutto si trasforma. Ma per le strade della vecchia medina, della kasbah tangerina, per il salone dell’Hotel Continental e per le sue stanze aleggia ancora lo spirito di quelli del Thè nel deserto, e dell’amico Gianni.
Riporto qui l’ultimo saluto che l’amico Gino Usai diede il giorno del funerale laico che si tenne a Ponza in una stanza adiacente la chiesa.
Funerale laico a Gianni Silvestri