Navigare la Rotta è il mio ultimo libro di poesie, una rassegna di poesie scritte negli ultimi 15 anni durante vari viaggi lungo il Mediterraneo e non solo, molte di esse sono tradotte nelle lingue dei paesi dove sono partorite. La nascita di una poesia è come un parto. Questo libro in particolar modo è voluto da Predrag Matvejevic e quindi è a lui che lo dedico in particolar modo. Il fatto che il maestro sia venuto a mancare pochi mesi fa e non l’abbia potuto vedere finito vuol dire che mi manca il suo più importante lettore. Ma lui sta dentro di me in ogni viaggio lungo le nostre sponde, e le sue parole sono parte della mia struttura ossea.
Antonio ha un dono poetico non snaturato da smorfie letterarie, l’avessi conosciuto prima starebbe nel mio Breviario Mediterraneo scrisse quando gli inviai i testi di Adespota. Poi seguirono altre lettere e altre cartoline dalla sua Moster. Quando lesse Vinea Loquens mi scrisse che gli avevo aperto un’altra finestra sul Mediterraneo. Poi arrivò la sua malattia, il silenzio, gli ultimi saluti tramite la moglie. Con Predrag Matvejevic muore anche una parte di me, ma vive più forte di prima quella spinta a viaggiare tra i porti e la gente mediterranea. E’ lui che mi spinge, mi raccontò di Beirut, ecco ora voglio ritornare a Beirut e vivere un poco lì, tra poeti e scrittori libanesi. Sono sicuro che il maestro mi starà vicino con i suoi libri il suo umano sentire di ogni voce.
Antonio è elegante come sono eleganti le sue parole i suoi versi. Per dirla alla Borges, elegante nel senso in cui l’estetica si trasforma in rigore etico. Era inevitabile che il suo pensiero si incontrasse con l’antica Grecia.
Predrag Matvejevic, Roma 2012