Le vie del Mistral
dov’è la casa
degli inni di un tempo
mi chiamano le corporee voci
rocce grigie e rocce bianche
e poi gialle neri e verdi
sopra mari e per terre
il verde-azzurro mare delle isole
i campi delle vigne i cipressi
le case del silenzio
ogni stagione è ferita
mi tendono il cuore
la sognante estate di zefiro
distesa marina a scaglie di luce
e il levante dell’inverno mediterraneo
l’anfiteatro i suoi resti
io e queste pietre ci conosciamo e frequentiamo
giorni senza inizio e notti senza fine
percorrendo così i liberi sentieri
dell’oscuro destino
spaesato ho scavato
ogni delirio ogni istinto
il tempo è nudo
e quando vengo in questo paese
qualcosa si scioglie in me
anonimo potrò confondermi