Assolate e aspre ventose e salate
rifugi primitivi resistono le isole
noi che restiamo ad aspettare
mi dicono
in mare né si vive e né si muore
sulla lava divenuta tempo
abitiamo le sere e le albe mordiamo
l’incerto destino succede l’assalto
giorni di ferro e oro forgiamo noi stessi
la vita lo splendore la fatica
siamo soli sui parapetti
tra naviglio in attesa ruggini e partenze
siamo soli tra i dirupi minacciosi
i marinai che contano le stelle
sono uomini perduti
Amare non sai mai se torni vivo.
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