Le tue labbra selvatiche e morbide
di acqua marina e brace che arde
come onde nerudiane di versi e sale
mi riempiono di mosto e vento e vuoti
segreti e leggende e isole abbandonate
mi affondano in un non luogo interiore
gli occhi tuoi e i capelli e le mani
come frutti di mare e uva dolce e spezie
e poi d’aroma di alghe il tuo respiro
come mare che sferza paratie di ferro
oggi stiamo ad aspettare su quel fasciame
la tua bocca la mia bocca
davanti al mare a lottare tutte le attese.
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